sabato 27 gennaio 2018

Giornata della memoria



Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto (sterminio nazista verso tutte le categorie ritenute "indesiderabili", che causò circa 15 milioni di morti in pochi anni, tra cui 5-6 milioni di ebrei). In quel giorno del 1945 le truppe sovietiche arrivarono per prime presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz) scoprendo il vicino campo di concentramento di Auschwitz e liberandone i superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista. Purtroppo La politica dello sterminio nel Novecento non è né cominciata né terminata con Auschwitz, ma questo è stato il più sanguinoso e pianificato sterminio.

Nei primi mesi del 1938 in Italia ci fu una violenta campagna antisemita, che portò il regime fascista a promulgare, tra settembre e novembre, le “leggi razziali”.
Esse furono rivolte prevalentemente – ma non solo – contro le persone di religione ebraica. Il loro contenuto fu annunciato per la prima volta il 18 settembre 1938 a Trieste da Benito Mussolini, da un palco posto davanti al Municipio in Piazza Unità d'Italia.
1938-2018: OTTANT'ANNI E NON SENTIRLI ...

Quest’anno ricorre l’ottantesimo anno dalla promulgazione delle leggi razziali emanate in Italia dal fascismo, una vergogna e un’infamia imperdonabile. Esattamente il 14 luglio con la pubblicazione del famoso “Manifesto del razzismo italiano’’ poi trasformato in decreto, il 15 novembre dello stesso anno. Furono l’inizio di una farneticazione collettiva che culminò con la Shoah. Quelle leggi, infatti, portarono alla morte migliaia di ebrei e provocarono sofferenze indicibili, paura, terrore e miseria.

Alcuni esempi su tutti:

Rita Levi Montalcini, fu sospesa dall’Università in quanto ebrea, e fu costretta a improvvisare un laboratorio in casa che le permise di mettere le basi per la scoperta che le valse il Nobel. Ricordava che «Non esistono le razze ma esistono i razzisti – le leggi razziali fecero un danno irreparabile alla scienza e alla cultura italiana».

Elie Wiesel, detto Elie - deportato nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau in quanto ebreo - insignito del premio Nobel per la pace nel 1986, scrisse «Ciò che più ferisce la vittima non è la violenza dell’oppressore, ma l’indifferenza dei passanti. Ricordare l’indifferenza di chi non reagì alle discriminazioni, ricordare la violenza di chi le applicò, e ricordare il dolore di chi le subì significa rinnovare la consapevolezza che è e resta il rispetto per la Costituzione Repubblicana, la migliore garanzia contro il ritorno delle barriere dell’odio tra i singoli cittadini». 

Primo Levi - deportato nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau in quanto ebreo - nel suo ultimo libro “I sommersi e i salvati” parlava della “zona grigia”, concetto che definiva coloro che avevano assistito impassibili alla persecuzione.

A 80 anni da questa vergogna la difesa della razza corre nell’etere, a Radio Padania. Attilio Fontana, candidato leghista alla Regione Lombardia, risponde a un ascoltatore sull’immigrazione. Dice che l’Italia non può «accettare tutti», poi purtroppo spiega anche perché. «Dobbiamo decidere se la nostra razza bianca, se la nostra società deve continuare a esistere o se deve essere cancellata. Qui non è questione di essere xenofobi o razzisti», no, per carità, «ma di essere logici o razionali. È una scelta».

Ottanta’anni e non sentirli … l’involuzione culturale è cominciata.

La storia va studiata perché ci permette di conoscere gli avvenimenti, la memoria va coltivata per ricordare l’importanza di non ripetere certi orrori.


Una volta che il concetto di "diverso" mette radici,
l'impensabile diventa possibile

Slavenka Drakulic

lunedì 24 luglio 2017

I COSTI DEGLI AVVOCATI DEL COMUNE! :((

Con l'avvicinarsi delle prossime scadenze consigliari vogliamo richiamare l'attenzione su alcuni provvedimenti, (poco) degni di nota, assunti dal Comune.
Come molti sanno, l'ente è stato recentemente condannato dal Tribunale di Brescia.

I costi di queste ordinanze sono presi e riepilogati dalle determina e delibere pubblicate:

  • determina n° 262 del 23/06/2017: pagamento spese di lite € 6.806,07;
  • determina n° 74 del 04/02/2016: impegno spese avvocati € 5.075,20;
  • determina n° 158 del 05/04/2016: impegno spesa per cambio avvocati € 5.000,00 ed eventuale rifusione di spese agli avvocati uscenti;
  • delibera n° 33 del 28/11/2016 per riconoscimento debiti fuori bilancio.
A questi si aggiungono: 
  • determina n° 269 del 29/06/2017: pagamento spese di lite € 3.405,18;
  • determina n° 367 del 13/09/2016: impegno spesa avvocato € 5.107,00 e ricorso in appello con il Comune di Rovato contro ordinanza n° 17837.
Oltre a questi costi se ne sono aggiunti altri come quelli relativi a: 
  • OBBLIGO di pubblicare le sentenze su quotidiani per circa € 2.500,00;
  • COSTO relativo ai cartelli stradali, circa € 1.000;
  • COSTO del personale interno per montare e smontare i cartelli incriminati (€ ???).
Abbiamo chiesto in Consiglio per quale ragione, ad oggi, non vi sia stato un ripristino della segnaletica stradale.
Dal 23.08.2016 la Giunta, con delibera n° 83, ha formulato gli indirizzi per la ricollocazione della segnaletica relativa alla località ed al centro abitato, SENZA COSTI A CARICO DELL'ENTE.
A distanza di un anno gli automobilisti, i cittadini e i lavoratori stanno scontando pure questo disagio, in quanto si fatica a determinare con certezza il territorio pontogliese per chi transita nel nostro Comune.
Ci sono problemi con la corretta delimitazione del confine abitato?
Possono sorgere problemi di sicurezza stradale in caso di incidente e vi possono essere delle responsabilità dell'ente in caso di segnaletica mancante/incompleta?


martedì 30 maggio 2017

CONGRATULAZIONI E AUGURI AL NUOVO PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE “VILLA SERENA”

Nel pomeriggio di ieri, 29 maggio 2017, il Consiglio di Amministrazione di Fondazione "Villa Serena" ONLUS ha votato all’unanimità il nuovo presidente, il dott. Augusto Picenni.


Un nome nuovo nel C.d.A., ma già noto soprattutto agli addetti ai lavori che l’hanno visto adoperarsi anni fa, nel momento più difficile della Fondazione, allorché la gestione amministrativa era in grave difficoltà. 

La Fondazione Villa Serena Onlus opera, attraverso la Residenza Sanitaria Assistita (R.S.A.) e il Centro Diurno Integrato (C.D.I.). Fornisce per suo Statuto servizi sanitari e assistenziali agli anziani in condizioni di debolezza e fragilità; non ha fini di lucro e non distribuisce utili.

Persona competente, credibile e autorevole a cui viene è affidato un compito prestigioso ma molto impegnativo.

Si capisce allora perché la Fondazione rappresenti un bene comune con responsabilità sociale indispensabile per la comunità di Pontoglio e perché abbia bisogno di persone idonee a tutelare tutto questo, lungimiranti nel preservarlo per il futuro. Non a caso il C.d.A. è composto da 5 membri rappresentanti tutte le istituzioni politiche, culturali e sociali di Pontoglio compreso i benefattori e soci sostenitori iscritti all’albo della Fondazione.

Quale motivazione migliore dell’identificarsi nella scelta meritoria in capo alla Presidenza?

La Lista civica “Pontoglio Tua” si congratula augura buon lavoro al nuovo Presidente.



sabato 27 maggio 2017

SENZA VERGOGNA

Il 22 maggio viene convocato il Consiglio Comunale per il BILANCIO CONSUNTIVO 2016.
Le minoranze chiedono all'Assessore all'ambiente Federica Pagani, competente nella gestione dei rifiuti, di spiegare alcune questioni sul costo della raccolta rifiuti, quali:

1 - Come mai presenta un costo complessivo di spazzamento delle strade (manuale + meccanico) di € 91.333,14 quando le fatture portano ad un costo di € 62.053,12?

2 - Come mai vi è un costo di migliorie di patrimonio di € 60.000 ma non c'è nessuna fattura in merito?

3- Come mai, nel riepilogo datoci, il costo complessivo risulta di € 743.919,23 mentre sul bilancio viene indicato in € 643.198,85?

L'Assessore competente Federica Pagani non risponde; come pure l'Assessore al bilancio Elena Pagani e il Sindaco Alessandro Seghetti (ogni mese costano ai contribuenti € 930).
Questo significa che il costo della raccolta è gonfiato di circa € 100.000 che gravano sui contribuenti onesti.
Analizzando il Bilancio consuntivo scopriamo tre aspetti di una gravità inaudita:

1 - La cassa del Comune (liquidità in banca) passa da € 1.069.940,02 nel 2015 a € 484.035,91 nel 2016 con una diminuzione di € 585.904,11!!!

2 - L'analisi del conto economico di competenza presenta un risultato negativo di € - 452.163,45 !!!

3 - Le tasse che il Comune deve riscuotere (TARES - TARI - IMU - ICI) dal 2011 al 2015 è di € 1.388.037,93 (non si hanno i dati del 2016) !!!

Nel corso dell'anno 2016 si sono fatti accertamenti sull'ICI-IMU per € 27.000 e nessun accertamento sulla TARI e TARES.

Dopo 5 anni le tasse non riscosse vanno in prescrizione

Questo significa che chi non ha pagato non può più essere perseguito.
Ci piacerebbe sapere chi sono questi cittadini.
Abbiamo chiesto spiegazioni all'Assessore al bilancio e al Sindaco ma nessuno ha risposto alle questioni da noi poste.

CON QUESTA GIUNTA CHI NON PAGA VA A NOZZE MENTRE I CITTADINI ONESTI SONO GABBATI (NON VOGLIAMO DIRE CORNUTI E MAZZIATI MA IL SENSO E' QUESTO).



venerdì 27 gennaio 2017

27 gennaio 2017 Giornata della Memoria

Giornata delle memoria
27 gennaio 2017

Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa abbattevano i cancelli di Auschwitz e liberavano i prigionieri sopravvissuti allo sterminio del campo nazista. Le truppe liberatrici, entrando nel campo di Auschwitz-Birkenau, scoprirono e svelarono al mondo intero il più atroce orrore della storia dell'umanità: la Shoah. Dalla fine degli anni ’30 al 1945 in Europa furono deportati e uccisi circa sei milioni di ebrei.

Il Binario 21 della Stazione Centrale di Milano, Luogo della Memoria
Sotto la stazione Centrale a Milano si nasconde un luogo che fa tristemente parte del nostro passato, ma che in pochi conoscono: il Binario 21. Non è né una replica del binario 21 attualmente attivo in stazione né di un binario “qualsiasi”. Ma è il luogo da cui ebbe inizio l’orrore della Shoah a Milano. Da qui partirono, tra il 1943 e il 1945, i treni pieni di deportati ebrei diretti ai campi di sterminio nazisti. In tanti partirono, in pochissimi tornarono.

Il Memoriale della Shoah di Milano
Il Binario 21 oltre ad essere un luogo della Memoria è diventato il Memoriale della Shoah di Milano e ad esso collegato c’è un progetto più ampio che ha lo scopo di rendere omaggio alle vittime dello sterminio e di far nascere un contesto vivo e dialettico in cui rielaborare attivamente la tragedia della Shoah. E, soprattutto, per non dimenticare.


Ad accogliere i visitatori c’è una grande scritta che non passa di certo inosservata. INDIFFERENZA. Questa parola è stata scelta con cura e sta a rappresentare il sentimento che, più di ogni altro, ha fatto patire gli ebrei: l’indifferenza della gente nei confronti di ciò che stava accadendo.




giovedì 5 gennaio 2017

ANCHE I RE MAGI VENGONO DA LONTANO ...

Il mio vicino viene da lontano:
il viaggio e il lungo cammino dell’umanità

«La storia dell’umanità inizia con i piedi» scrisse nel 1964 André Leroi-Gourhan, antropologo tra i padri della preistoria moderna. Con buona pace dei sempre maggiori sostenitori delle radici, gli uomini camminano e si spostano, intraprendono un viaggio; e forse si complicano anche la vita. Probabilmente aveva ragione Pascal a dire che «l’infelicità degli uomini viene da una sola cosa, non sapersene stare in pace in una camera», ma a volte stare nella propria casa non si può.
Impronte di Laetoli (Tanzania)    

Te lo impediscono la fame, la guerra, le calamità naturali.                                    
E allora si parte.              
Da una torrida depressione africana i nostri antenati sono partiti, in ondate diverse lontane nel tempo le une dalle altre, e pian piano hanno colonizzato l’intero pianeta.                                  
                                                                                                                                                        
Questo racconto affascinante è però una storia d’incontri e di scambi, perché l’essenza di quella cosa che chiamiamo cultura è la comunicazione. Incontrandosi e scontrandosi gli esseri umani si sono costantemente scambiati idee, tecniche e geni, intrecciando sempre di più il loro essere biologico con quello culturale. 
Questo lungo e prolungato scambio, culturale e genetico, ci ha progressivamente reso più simili che diversi. Siamo una specie migrante, che ha piedi e non radici. 
Questo non vuol dire che dobbiamo dimenticare da dove veniamo anzi, quello che siamo o che diventeremo è frutto proprio di quel cammino.

La lezione che ci viene dalla moderna genetica è che le razze non esistono, questo non significa però che non esista il razzismo.
Come dice Guido Barbujani «Le razze ce le siamo inventate, le abbiamo prese sul serio per secoli, ma adesso ne sappiamo abbastanza per lasciarle perdere».

Oggi sentiamo spesso parlare di migrazioni, soprattutto da quando l’Italia è divenuta meta di molti stranieri che fuggono dalla povertà dei loro paesi o da una guerra o semplicemente cercano un futuro migliore in Europa. Esattamente quello che hanno fatto milioni di italiani nei decenni passati quando furono costretti a emigrare in Belgio, Germania, Sati Uniti, Argentina, Brasile ecc.; in un solo secolo, tra il 1873 e il 1973, sono stati circa 26 milioni.

Nulla di nuovo sotto il sole, quindi; i processi di migrazione attuali non sono altro che il proseguimento di quel percorso che fin dagli arbori della propria storia gli esseri umani hanno intrapreso. I migranti di oggi si mettono in viaggio per trovare lavoro e condizioni di vita migliori. Fino a quando nell’intero pianeta non ci saranno risorse per assicurare a tutti un livello di vita decoroso, ci sarà sempre qualcuno che si metterà in cammino.

Questo lungo cammino durato millenni, continua qui e ora. Oggi il viaggio dell’umanità è interrotto da muri – di filo spinato o di mattoni - che stanno sorgendo ovunque in Europa.
Il muro è l’antitesi del viaggio, non è altro che una proiezione fisica del muro mentale che c’è in noi. Camilleri afferma «Stiamo imprigionando noi stessi, non stiamo tenendo lontano gli altri, imprigioniamo i nostri cervelli in quelli stessi muri eretti che crediamo una difesa. In un gesto simile c’è la cecità del futuro».

Il viaggio dunque non è da intendere solamente come movimento ma anche come significante, come metafora di vita, e la vita stessa è un fantastico e meraviglioso viaggio, all’interno di noi stessi, nell’incontro con l’altro …

Nel nostro tempo e nel Mediterraneo (Mare Nostrum), il viaggio che i migranti intraprendono, altro non è che il perpetuarsi dei viaggi celebri della letteratura: dal lungo viaggio di Ulisse che attraversa il Mediterraneo alla ricerca di Itaca, al percorso di Dante, viaggiatore a sua volta nella Divina Commedia - “Nel mezzo del cammin di nostra vita” è l’incipit che – attraverso i gironi dell’Inferno – dà inizio ad un cammino memorabile.

Nel nostro vicino di casa o nel vicino di banco dei nostri figli potremmo trovare, a ben guardare, una persona ricca di esperienze, maturate da un viaggio iniziato da lontano di cui il nostro incontro è solo un punto di quella lunga linea che è il cammino dell’umanità.
Allora riusciremo a comprendere che il significato del viaggio sta soprattutto nel suo percorso.

L’odissea odierna di molti migranti termina negli abissi del canale di Sicilia (3.800 morti e dispersi a fine ottobre).

A ricordare e riflettere sul dramma dei migranti e delle morti in mare è il Museo Atlantico di Lanzarote, un museo di arte contemporanea sul fondo dell’oceano, situato a 14 metri di profondità, nelle acque cristalline dell’isola più nord-orientale dell’arcipelago delle Canarie, realizzato dall’artista Jason deCaires Taylor che ricorda “Il lavoro non è stato concepito come un omaggio o memoriale per le tante vite perdute, ma come un duro monito circa la responsabilità collettiva della comunità globale”.

Le prime sculture sono state depositate sul fondale oceanico lo scorso 31 gennaio e dal 25 febbraio l’area è aperta per immersioni e snorkeling.

The Raft of Lampedusa (La zattera di Lampedusa) 14m Museo Atlantico, Lanzarote, Spagna