PONTOGLIO. Minoranze critiche: «Una svendita». L'assessore all'agricoltura replica: «Siti privi di valore ambientale»
L'asta dei due polmoni verdi ridà respiro alle polemiche
Cessione del parco in via Kennedy e del «bosco» dedicato ai neonati: da oggi scatta una raccolta di firme per congelare subito l'operazione
Domenica 16 Ottobre 2011 PROVINCIA, pagina 25
L'hanno già ribattezzata la svendita delle aree verdi pubbliche. In realtà lo spin-off immobiliare, ovvero la cessione delle proprietà ritenute improduttive, varato dal Comune di Pontoglio, è molto più complesso perchè nella lista dei beni da mettere all'asta figurano anche fabbricati e parcheggi.
Ma è attorno alla vendita del parco del quartiere di via Kennedy e dello spazio piantumato dal Gruppo ecologico pontogliese nell'area industriale di via Milano che si sono scatenate proteste e polemiche. Dalla Lega Nord al Partito Democratico, il dissenso verso l'operazione ha coagulato trasversalmente tutte le opposizioni trovando sponda in Legambiente e nel Gep.
La mobilitazione ha partorito per ora due iniziative con un unico obiettivo: convincere la Giunta ad annullare l'asta. Così, oltre ad una raccolta di firme che scatterà questa mattina, è stato redatto un volantino che spiega a cittadini ed esecutivo le ragioni del dissenso. «Siamo convinti - si legge nel documento del Gep - che Pontoglio non sia così povero da essere costretto a vendere le sue aree verdi pubbliche, un bene ad uso della collettività, patrimonio dei cittadini, che non è a disposizione per essere alienato dall'Amministrazione comunale, che ha invece il dovere di accrescerlo e curarlo».
ENRICO MARELLA, consigliere del Gep, annuncia l'agenda della campagna a sostegno della petizione che inizierà oggi con l'allestimento di un gazebo in piazza XXVI Aprile. «Nei prossimi giorni - spiega Marella - proseguiremo la raccolta di firme porta a porta».
In un vertice tenutosi mercoledì sera, le opposizioni hanno concordato di promuovere un'azione comune dopo aver esaminato le voci dello spin-off. Dalla cessione dei due lotti di verde il Comune punta ad incassare 240 mila euro, ovvero l'equivalente di 80 euro al metro quadro, un prezzo considerato dalle minoranze a dir poco stracciato trattandosi di siti urbanizzati. Se la cessione degli 880 metri quadri in via Kennedy priverà i residenti del rione di un parco particolarmente frequentato, fa ancora più discutere la vendita dei 2100 metri quadri di via Milano dove, in collaborazione con l'Associazione genitori locale, il Gep ha messo a dimora 200 alberi, ognuno dei quali è stato dedicato ai bambini nati negli ultimi anni. Al di là dei risvolti simbolici della cessione dello spazio, la minoranza critica la gestione finanziaria dell'intera partita.
«LA MAGGIORANZA - osserva Augusto Picenni, consigliere comunale della Lista "Per Pontoglio" - ha votato all'unanimità la vendita di aree verdi, parcheggi e immobili per un valore di 700 mila euro. Il ricavato - è stato spiegato in aula - impedirà al Comune di sforare il Patto di stabilità. Si va insomma a mettere una pezza peggiore del buco a una situazione creata dalla Giunta uscente che, proprio sotto l'egida di Alessandro Seghezzi, ha sprecato i 600 mila euro incassati dallo primo stock di cessione di beni municipali. Adesso - prosegue Picenni -, per ovviare al pasticcio del primo preventivo si svende un'altra fetta del patrimonio comunale avendo sforato il Patto in pochi mesi. La somma non serve per investimenti o opere pubbliche ma solo per tappare il primo del suo mandato, e i tremila metri di area verde, ceduti a 80 euro, sono un regalo, essendo urbanizzati. La Giunta, dopo aver aumentato le indennità di carica, insomma, priva la comunità di spazi verdi per risanare il bilancio».
LA REPLICA DELL'ESECUTIVO è affidata all'assessore all'Agricoltura. «Gli alberi piantumati non saranno tagliati ma trasferiti in altre aree verdi che saranno riqualificate - spiega Daniela Bertoli -. Lo spazio di via Milano non ha valore e fra l'altro è un ricettacolo di attività illecite, a partire dallo spaccio di droga».
Ma è attorno alla vendita del parco del quartiere di via Kennedy e dello spazio piantumato dal Gruppo ecologico pontogliese nell'area industriale di via Milano che si sono scatenate proteste e polemiche. Dalla Lega Nord al Partito Democratico, il dissenso verso l'operazione ha coagulato trasversalmente tutte le opposizioni trovando sponda in Legambiente e nel Gep.
La mobilitazione ha partorito per ora due iniziative con un unico obiettivo: convincere la Giunta ad annullare l'asta. Così, oltre ad una raccolta di firme che scatterà questa mattina, è stato redatto un volantino che spiega a cittadini ed esecutivo le ragioni del dissenso. «Siamo convinti - si legge nel documento del Gep - che Pontoglio non sia così povero da essere costretto a vendere le sue aree verdi pubbliche, un bene ad uso della collettività, patrimonio dei cittadini, che non è a disposizione per essere alienato dall'Amministrazione comunale, che ha invece il dovere di accrescerlo e curarlo».
ENRICO MARELLA, consigliere del Gep, annuncia l'agenda della campagna a sostegno della petizione che inizierà oggi con l'allestimento di un gazebo in piazza XXVI Aprile. «Nei prossimi giorni - spiega Marella - proseguiremo la raccolta di firme porta a porta».
In un vertice tenutosi mercoledì sera, le opposizioni hanno concordato di promuovere un'azione comune dopo aver esaminato le voci dello spin-off. Dalla cessione dei due lotti di verde il Comune punta ad incassare 240 mila euro, ovvero l'equivalente di 80 euro al metro quadro, un prezzo considerato dalle minoranze a dir poco stracciato trattandosi di siti urbanizzati. Se la cessione degli 880 metri quadri in via Kennedy priverà i residenti del rione di un parco particolarmente frequentato, fa ancora più discutere la vendita dei 2100 metri quadri di via Milano dove, in collaborazione con l'Associazione genitori locale, il Gep ha messo a dimora 200 alberi, ognuno dei quali è stato dedicato ai bambini nati negli ultimi anni. Al di là dei risvolti simbolici della cessione dello spazio, la minoranza critica la gestione finanziaria dell'intera partita.
«LA MAGGIORANZA - osserva Augusto Picenni, consigliere comunale della Lista "Per Pontoglio" - ha votato all'unanimità la vendita di aree verdi, parcheggi e immobili per un valore di 700 mila euro. Il ricavato - è stato spiegato in aula - impedirà al Comune di sforare il Patto di stabilità. Si va insomma a mettere una pezza peggiore del buco a una situazione creata dalla Giunta uscente che, proprio sotto l'egida di Alessandro Seghezzi, ha sprecato i 600 mila euro incassati dallo primo stock di cessione di beni municipali. Adesso - prosegue Picenni -, per ovviare al pasticcio del primo preventivo si svende un'altra fetta del patrimonio comunale avendo sforato il Patto in pochi mesi. La somma non serve per investimenti o opere pubbliche ma solo per tappare il primo del suo mandato, e i tremila metri di area verde, ceduti a 80 euro, sono un regalo, essendo urbanizzati. La Giunta, dopo aver aumentato le indennità di carica, insomma, priva la comunità di spazi verdi per risanare il bilancio».
LA REPLICA DELL'ESECUTIVO è affidata all'assessore all'Agricoltura. «Gli alberi piantumati non saranno tagliati ma trasferiti in altre aree verdi che saranno riqualificate - spiega Daniela Bertoli -. Lo spazio di via Milano non ha valore e fra l'altro è un ricettacolo di attività illecite, a partire dallo spaccio di droga».
Giancarlo Chiari